ACCADDE IL 12 AGOSTO 1828
PADRE CARLO DA CELLE
di
Letizia Labanchi
Un funebre rullare
di tamburi
e cadenzati passi sul selciato.
Un silenzio sinistro
per la strada
e, in mezzo ad un drappello,
il Condannato
condotto a morte
pallido e raccolto.
Si chiudean le finestre delle case
al pietoso passaggio.
Dietro i vetri
piangevano le donne;
il cuore in petto
agli uomini frema
d'ira repressa.
Dalla vicina terra
del Cilento
trava origine e nome
P. Carlo,
che giovane ed ardente
audaci imprese
e successi esaltanti
avea sognato.
Era stato Priore
del Convento
di Maratea;
per questo il suo supplizio
Del Carretto lo volle in questa sede,
a' generosi monito e consiglio.
Di fronte alle Cappelle,
ai Cappuccini,
c'era una porta lungo il muro antico della Chiusa.
Fanciulli, credevamo
tracce di sangue scorgervi,
sgomenti.
Ci narravano infatti che l accanto
fu ucciso dai gendarmi
P. Carlo.
Una marmorea lapide sul muro (1)
il calvario del martire ricorda
e fra color che patrio amore un giorno
port alla sofferenza ed
alla morte
eternamente splender il suo nome.
P. Carlo,
riposin le tue ossa
nell'umilt raccolte del tuo saio
e sul sepolcro sia deposto un fiore:
il fiore vivo della rimembranza!
(1) La lapide commemorativa fu posta nel 1978 dal Sindaco Fernando Sisinni nel 150 anniversario.