VICO VISSINI DELLA GARAZZA
di Emanuele Labanchi
-
Da Via Cardinale Gennari di Letizia Labanchi -
Guarda nel vicolo
a
destra!
Quanto
verde
gi in fondo,
quanto vivace e linda
la
stradicciuola
fra vecchie case,
tutte abitate!
.
Nel
Centro storico di Maratea, salendo per Via Casimiro Gennari gi Pendinata, subito dopo lEdicola della Cona ed alla sua destra, ci si trova in Vico Vissini
della Garazza, il cui nome ha sempre attratto la mia
attenzione anche perch immediatamente confinante con lantica abitazione dei
miei bisnonni dal lato paterno, Federico Rossi e Teresa Vita, poi casa della
mia famiglia.
Naturalmente
percorro da sempre quella via e quel vico che, pur in qualche modo modificati
nel corso del tempo, serbano il loro originario fascino
e lasciano affiorare, con i ricordi, nomi, volti, voci, storie di tanti
marateoti che l avevano la loro stabile dimora.
Ancora
oggi, pur con le varie ipotesi formulate circa lorigine ed
il significato dello storico nome del Vico, permane in merito un alone di
mistero, che spinge il pensiero lontano, indietro nei secoli, mentre lo si
percorre in leggera salita e volgendo lo sguardo verso lalto sino a
intravedere il vicino monte San Biagio con lantica, maestosa Basilica e la
moderna Statua del Redentore.
In
quelle abitazioni, che lo fiancheggiano sul lato destro ora e da anni prevale
il silenzio, interrotto solo nel breve periodo estivo dalla presenza di qualche
nuovo proprietario in vacanza a Maratea.
Il
contesto sa, purtroppo, di abbandono, ed in me si fa
spazio un senso di tristezza mentre, nella mente, vedo ripopolarsi quel Vico
con persone e famiglie che, in un tempo non lontano, lo hanno animato con la
loro assidua presenza ed il loro dialetto marateota.
Ed
ecco magicamente, con le sembianze, riecheggiare a tratti le voci diverse di
Pasquale, Vincenza e Franceschina Colamarco, di Gianna
con i figli, di Tanella, di Ruzza, di Nanninella con Giovanni Panzuti e
Ntoniuccello, di Pietro e Nella con i figli e di altri
ancora lungo Vico Vissini della Garazza
Nel ricordo erano voci che spesso si cumulavano o si alternavano tra di loro o con altre provenienti dalla confinante Via Pendinata, quali quelle di Natella e del figlio Ntonio.
Dei
tanti che vi abitavano non rimane che qualcuno,
piccolo di allora divenuto custode della vecchia e dignitosa casa di famiglia.
Rimangono
l le radici del caro Ntoniuccello di Nanninella, ormai adulto e singolare, simpatico uomo, che
ritrovo spesso lungo quel breve percorso del Vico, mentre lentamente lo
attraversa fino a fermarsi e magari sedersi un po su qualche gradino per
sostare, pensieroso, in silenzio ma sempre pronto, con inconfondibile voce, a
dire la suaanche con qualche battuta accompagnata da simpatica risata finale.
Comprendo
le ragioni del suo passare e del suo sostare, mentre lo saluto e scambio con
lui qualche riflessione Lo lascio e sono certo che l ritorni spesso per
respirare aria di casa, prossima al bosco dei carpini, per ritrovare sembianze ed ascoltare quelle voci familiari del tempo passato, che ancor
aleggiano nel silenzioso Vico Vissini della Garazza.