UNA PRESENZA SEMPRE DISCRETA E SILENZIOSA
di
Emanuele Labanchi
CՏ
in Largo Monastero di Maratea un Istituto, la cui fondazione risale intorno al
1730 per volont del benemerito cittadino Giovanni Antonio DE PINO, con sede
nellattuale edificio (il Convento del Rosario) e
presenza l di Suore salesiane a partire dal 1819.
Nel
1907 arrivarono, e da allora sono a Maratea, le Suore Figlie di Nostra Signora
al Monte Calvario, chiamate su proposta del Cardinale Casimiro Gennari,
affinch nella sua terra natale e nel circondario iniziassero la loro opera di
promozione educativa ed assistenziale rivolta al mondo giovanile nel segno di
quanto voluto dalla loro fondatrice Santa Virginia Centurione Bracelli(cfr.
Secolare presenza delle Suore di Sergio De Nicola sul sito web http://www.istitutodepino.com/secolare.html
,
cui si rinvia anche per un pi ampio approccio allargomento).
Si
tratta dello storico (e non solo per Maratea) Istituto DE PINO, dal cognome del
suo fondatore, cui poi si aggiunsero i cognomi MATRONE-IANNINI, coniugi autori
di una cospicua donazione che consent di affrontare e risolvere le difficolt
dellepoca.
Ebbene,
stato proprio il compianto Dott. De Nicola a scrivere anni fa, a proposito
delle Suore al Monastero, di una presenza sempre discreta, silenziosa, spesso
incomprensibilmente ignorata dalle Istituzioni locali, ma particolarmente
vigorosa nellopera di educazione e di promozione sociale della giovent
femminile. E concludeva invocando Santa Virginia
Centurione Bracelli, fondatrice del loro Ordine, perch vegliasse su queste
sue Figlie, su questa istituzione e su tutta la Citt.
Come
non condividere le parole dellamico Sergio e farle mie in questo periodo di
altre sopraggiunte difficolt anche per le nostre Suore del Monastero e per lo
storico Istituto De Pino-Matrone-Iannini, che vede
ridursi sempre pi le scuole al suo interno e rischia, dopo oltre un secolo, di
perdere questa importante ed ormai familiare presenza
monacale nel nostro Comune?
Al di l dei beni materiali dellEnte,
il tutto andrebbe considerato come una sorta di patrimonio immateriale che la
nostra comunit, con le sue Istituzioni, deve e dovr, con orgoglio,
gelosamente custodire, proteggere ed incrementare con costruttivo e
collaborativo impegno di tutti i soggetti chiamati ad operare in sua difesa,
grati per quanto ricevuto fin qui e memori di un passato meritevole di
prosieguo di vita con le nuove generazioni.