Riflessioni a proposito di
TI NG ABBCHETE, CHI NE VULEMO
FA!
di Emanuele Labanchi
Traggo
spunto dalla interessante, nuova Rubrica (Le Nostre
Parole), a cura dellamico, Prof. Pasquale Stoppelli, nel sito
https://www.calderano.it/Testi/Stoppelli/Le%20nostre%20parole.htm
, dedicata ad aspetti del dialetto della nostra Maratea.
Lespressione
ti nǧ
abbchete, nel dialetto utilizzato sempre meno di
frequente, la usiamo per consigliare affettuosamente qualcuno a
disinteressarsi di ci che non lo riguarda, a non prestare attenzione a
qualcosa priva dimportanza, insomma di lasciar perdere, di pensare ad altro,
come evidenziato dal Prof. Stoppelli che ne spiega magistralmente anche le
origini.
Pi
che usarla personalmente, ne sono stato a volte destinatario soprattutto da
ragazzo e da giovane, non valendone la pena, a dire dellinterlocutore di turno,
preoccuparsi pi di tanto dellargomento o questione in discussione, come per
dire chi to fa fa.
Si
tratta, in pratica, di un benevolo invito o amichevole esortazione in forma
dialettalea farsi i fatti propri, ovviamente con radici in un contesto sociale ancora privo di internet e facebook, il cui progressivo affermarsi non ha, comunque, e
meno male, privato di importanza e significato questa nostra espressione ed il
dialetto in genere.
Bene,
ma non sempre, a mio parere, possibile farsi i fatti propri in questioni, fatti o circostanze che riguardano la cosa pubblica e che,
come tali, non possono non coinvolgerci come cittadini attivi e partecipi nella
propria comunit.
Uno
di questi fatti legato alla ormai nota intitolazione della piazzetta antistante il bivio alla Fontana vecchia nel Centro storico:
Solo
qualche anno fa ha provveduto lAmministrazione comunale ad
intitolarla a Pier Paolo Pasolini con Deliberazione di Giunta non seguita da
alcuna cerimonia di apposizione di targa in loco anche per scadenza del mandato
amministrativo, ma tanto non bastato. La nuova Amministrazione comunale ha
ritenuto, e bene ha fatto, di dover dedicare uno spazio pubblico alle Radio
libere 1976 nel ricordo di Nino Postiglione ma ha deliberato per una tale
intitolazione con scelta della stessa piazzetta gi denominata Terrazza
Pasolini. Ha poi provveduto ieri a cerimonia di inaugurazionein
pompa magna, anche se con scarsa partecipazione di pubblico, seguita da
incontro con Dirigente scolastica e studenti dellISIS Giovanni Paolo II
presso la sede in via Za Pagana.
Ribadisco: Nulla quaestio circa
lopportunit di dedicare un luogo pubblico alle Radio Libere 1976, per me
soprattutto nel ricordo di Peppino Impastato, ma perch sovrapporre una tale
intitolazione a quella del grande poeta e scrittore, di fatto eliminando
questultima ?
E
perch procedere a tanto a pochi giorni (5 marzo) dal centenario della nascita
di Pier Paolo Pasolini?
E
perch recare in qualche modo offesa al ricordo a Maratea di un tale
personaggio, di fama mondiale, peraltro nel giorno (12 febbraio), ricorrenza
della tragica morte a soli 19 anni (12 febbraio 1945)
di Guidalberto, suo fratello minore ?
Va
bene, dir passivamente qualcuno!
TI NG ABBCHETE, CHI NE VULEMO FA!
Ma io, a costo di essere anche da solo
e mi auguro proprio di no, non sono daccordo