LITE GIUDIZIARIA O TRANSAZIONE ?

 di Emanuele Labanchi

é pi facile litigare che transigere ma ci˜ non esime ciascuno di noi da una preventiva, opportuna valutazione circa la convenienza di una decisiva scelta, ben sapendo del pur sempre possibile ricorso ad un contratto che appare meno noto e meno frequente di tanti altri. Si tratta del contratto di transazione, previsto dallĠart. 1965 del nostro codice civile:

ÒLa transazione  il contratto col quale le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine a una lite giˆ incominciata o prevengono una lite che pu˜ sorgere tra loro.

Con le reciproche concessioni si possono creare, modificare o estinguere anche rapporti diversi da quello che ha formato oggetto della pretesa e della contestazione delle partiÓ.

Ebbene, posto il sacrosanto, antico e civile divieto del Òfarsi giustizia da sŽÓ, ovviamente non mancano le liti pi o meno gravi, la maggior parte delle quali approda nei Palazzi di Giustizia e l“ rimane in attesa dei vari gradi con relative fasi sino a conclusione del complesso iter previsto.

Pare che a poco sia servita sin qui lĠintroduzione di forme obbligatorie, o comunque indicate, di mediazione-conciliazione tra le parti, prima dellĠintroduzione di una causa o durante il suo svolgimento, volute dal legislatore ed auspicate dagli stessi Giudici.

Il contenzioso, riferibile a privati cittadini, aziende, societˆ, Enti pubblici anche territoriali, tra i quali grandi e piccoli Comuni, finisce con lĠassumere tutte le caratteristiche di contenzioso legale con suo sfogoÉin controversia giudiziaria.

Dopo aver giˆ in passato affrontato lĠargomento, vengo al problema del crescente contenzioso legale che il nostro Comune, a mio parere, continua ad affrontare in modo discutibile. Come per anni precedenti, in assenza di competente Ufficio legale si procede con affidamento a molteplici Avvocati, ciascuno chiamato di volta in volta, a cimentarsi nella rappresentanza e difesa dellĠEnte, senza alcun specifico Albo interno cui riferirsi per la nomina.

Con poco meno di cinquemila abitanti, Maratea vede moltiplicarsi la popolazione nei mesi estivi e si trova ad affrontare problematiche, anche rilevanti e diversificate, in aggiunta a quelle comuni e tradizionali, con aumento delle controversie giudiziarie per il Comune in veste di attore/ricorrente o, molto pi spesso, di convenuto/resistente nei vari gradi del giudizio.

Non mi pare sia possibile e consigliabile procedere ancora come per il passato e ritengo che sia ormai pi che opportuno disciplinare la materia sino a prevedere la nascita di un adeguato Ufficio legale con nomina di un Responsabile, cui affidare la gestione del nutrito contenzioso.

Nelle more, perchŽ non istituire e regolamentare un Albo per gli Avvocati che ad esso vogliano iscriversi, come esistente in tanti altri Comuni?

E perchŽ, soprattutto, pi che avventurarsi in lunghe e costose liti giudiziarie come in una sorta di braccio di ferro, con maggiori spese a carico della collettivitˆ, non risolverle, ove possibile, con gli strumenti odierni della mediazione-conciliazione o con il classico strumento offerto da un contratto tra parti che possano e vogliano prevenire una lite o ad essa porre fine: la transazione?

 

Maratea 04 aprile 2022

Emanuele Labanchi

 

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