La scrittura lega le parole e gli esseri, gli
esseri tramite le parole, il lettore allautore e i lettori tra di loro - Marc
Aug
IN TRENTINO, SULLE ORME DI UN RAGAZZO DEL 99
di
Emanuele Labanchi
Giorni
fa nata in me, avendone curata la pubblicazione sulla base delloriginaria
versione tipografica, la curiosit di saperne di pi circa il recente acquisto
on line dal catalogo dellEditore di una copia del
libro da parte di un signore residente a Lodi in Comune lombardo tanto lontano
da Maratea.
Avendo
suo nominativo ed indirizzo e mail, gli ho esposto la
mia curiosit, come nipote dellAutore, ed ho avuto immediata risposta, seguita
poi da cortese telefonata.
Ho
cos appreso trattarsi dellIng. Antonio Burinato,
Dirigente di grande azienda, il quale ha testualmente scritto:
Io
sono un appassionato di Prima Guerra Mondiale e nel 2015 notai alcune foto di
suo nonno sul sito www.calderano.it.
In
particolare, io conosco bene la zona del basso Trentino, compresa la Lessinia dove
correva la linea di difesa arretrata e la cui storia ho approfondito, anche con
l'accesso alle fonti disponibili all'Archivio dello Stato Maggiore dell'Esercito
a Roma.
Le
foto di suo nonno sono proprio di quella zona e, nel corso del tempo, sono
riuscito a capire dove vennero scattate, oltre ad aver
visitato i luoghi rappresentati in quelle fotografie.
Inoltre,
il ten. Mario Salvi di Rovereto, comandante della 934a batteria, rappresentato
in diverse foto, rispondeva in realt al nome di Augusto Cofler,
irredento trentino e quindi sotto falso nome.
Il
mio interesse per il volume di suo nonno quindi legato alla sua esperienza
nella Prima Guerra Mondiale, in particolare al suo periodo in Lessinia.
Dalle
fotografie si capisce che lui rimase in zona nell'inverno del 1917-1918 e che
era ancora in zona nella primavera del 1918. Sono curioso di vedere che cosa
scrisse su quel periodo, per capire quali altri particolari possano emergere.
Solo a titolo di esempio: il confronto tra una
delle fotografie e la situazione attuale (estate, qualche anno fa).
Si
tratta della cannoniera in caverna della batteria 934, su quattro pezzi da
149G, che rimase nella caverna fino a inizio luglio 1918, per essere poi
spostata all'esterno sul dossone soprastante. La
cannoniera era posta a Cima L'Aguz (allora denominata
Lagus), negli Alti Lessini
a una quota di circa 1.600 metri.
La
costruzione della postazione in caverna venne iniziata
sin dal 1915 ed tuttora in un perfetto stato di conservazione.
stato bello sapere della passione dellIngegnere di
Lodi, dalla quale stato spinto a mettersi in contatto tempo fa con il sito
web di Biagio Calderano e poi, di fatto, ad incamminarsisulle orme di quel
ragazzo, soldato di Maratea in Trentino (cosa resa possibile grazie anche alla
documentazione custodita nella Raccolta storico-fotografica di Maratea –
Calderano, aggiuntasi a quella esistente a Rovereto presso il Museo Nazionale della
Prima Guerra Mondiale).
stata davvero una piacevole, interessante e gradita sorpresa per me questa
nuova conoscenza.
Nel
ringraziare lIng. Antonio Burinato, il mio pensiero
non pu che andare a quel Maestro daltri tempi, che rivive ancora attraverso
le sue Memorie, in qualche modo, per cos dire, da lui affidate a me
ragazzino, allorquando gi, con voce a tratti presa da
commozione, me ne leggeva le bozze.