ENCICLICA E
CANTICO DELLE CREATURE
di Emanuele Labanchi
“Laudato si’,
mi Signore, cantava San Francesco d’Assisi……”
È questo l’incipit della recente Lettera
Enciclica del Santo Padre, Francesco, sulla cura della Casa comune.
Il Cantico delle Creature o Cantico di frate
Sole e sorella Luna, è il testo poetico più antico della Letteratura italiana.
È una lode a Dio ed una preghiera, un inno alla vita ed alla natura vista in
tutta la sua bellezza e complessità.
Ecco il testo originale:
“Altissimu, onnipotente, bon Signore,
Tue so’ le laude,
la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu Te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno,
et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande
splendore:
da Te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi
Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et
belle.
Laudato si’, mi’
Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo
et sereno et onne tempo,
per lo quale a le Tue creature dài sustentamento
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’Aqua,
la quale è multo utile et humile et
pretiosa et casta.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini
la nocte:
et ello è bello et
iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta
et governa,
et produce
diversi fructi con coloriti flori
et herba.
Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke
perdonano per lo Tuo amore
et
sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke 'l
sosterrano in pace,
ka da Te,
Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra
Morte corporale,
da la quale nullu
homo vivente pò skappare:
guai a·cquelli ke morrano ne le peccata
mortali;
beati quelli ke
trovarà ne le Tue sanctissime
voluntati,
ka la
morte secunda no 'l farrà
male.
Laudate e benedicete
mi’ Signore et rengratiate e
serviateli cum grande humilitate”.