IL COMMIATO
di Emanuele Labanchi
Ringrazio, anche a nome di tutta la
famiglia, il Prof. Francesco Sisinni
per le sincere, belle parole di commiato dedicate alla
Preside Letizia Labanchi presso la
Chiesa del Rosario, di seguito trascritte:
"Il ventisette dicembre u.s., giorno
del tuo compleanno ed anniversario della nascita dell'Eminentissimo Cardinale
Casimiro Gennari e degli indimenticabili Sindaco Fernando Sisinni e Preside
Jos Cernicchiaro, mi hai accolto nella tua cameretta profumata di fiori, di
libri e di ricordi, con la gioia di chi pu dire con San Paolo di aver
combattuto la buona battaglia, sicch nel forte abbraccio di commiato mi hai
potuto far sapere che eri pronta a varcare la soglia.
Te beata ho gridato, tacendo e col cuore gonfio di
commozione ed ammirazione, ho colmato l'avvento di senso
e profezia.
Ed eccomi qui ora, anche se solo spiritualmente, in questa bella
chiesa, annessa al De Pino, che ti vide scolara, docente e alfine Preside, con
la memoria intasata di immagini e parole, di
suggestioni e pensieri.
Come non ricordare quando, noi poco pi che bambini, ci preparavi con
Vincenzina Santoro e don Gaetano, indimenticabile Arciprete, a risponder messa
in latino e poi quando tu Preside ancor tanto giovane ed io segretario appena
diciottenne mettevamo su l'appena istituita Scuola Media Statale e quando
ancora insieme a Francesco Fontana ed i Padri Oblati creavamo l'Azione
Cattolica maschile e femminile, la filodrammatica capace di tener cartellone
per tutto il lungo inverno ed insieme ancora nel costruire, assieme a mio padre
e Biagio Vitolo, i pi bei presepi nella nostra Chiesa Madre e persino
allestire le maschere ed i carri di carnevale con i cavalli prestati da
Mansueto della Colla e Venturino dell'Ondavo ed ancora, tanti anni dopo, quando
abbiamo creato il Centro Culturale Maratea, ed abbiamo creduto nella scommessa
di fare Maratea pi libera e bella, io nella responsabilit di Sindaco e tu di
Difensore Civico, per non parlare del restauro delle nostre Chiese da te sempre
auspicato e benedetto a partire dall'amato Eremo della Madonna degli Ulivi.
Tu amavi il bello perch ne sentivi la trascendenza Divina ed
avevi il culto dell'arte perch ne avvertivi
l'ascendenza metafisica.
E perci le note del tuo pianoforte, i versi delle tue poesie, la
delicatezza dei tuoi disegni, la dissolvenza dei tuoi acquerelli concorrevano
tutti ad una lirica epifania di grazie, quasi un biblico cantico dei cantici o
ancor meglio un francescano Cantico delle Creature.
Siamo perci per dirti grazie: grazie perch da te abbiamo
appreso che la responsabilit dell'insegnamento nel saper coniugare
istruzione ed educazione, informazione e formazione e
che d senso e dirittura alla vita l'impegno a praticare il dovere, prima
ancora di far valere i diritti e che, come disse il principe Myskjn di
Dostoevkij, "la Bellezza
salver il mondo", soprattutto - aggiungiamo noi, con Bruno Forte e Papa
Ratzinger - quando tale bellezza la Bellezza Crocifissa
perch "solo questa presuppone, anzi apre le porte alla Bellezza
finalmente vittoriosa".
E giacch siamo al momento del commiato, commossi ti diciamo,
nel rispetto della Storia piccola o grande che sia:
Nobildonna Letizia Labanchi dei Baroni di Castrocucco: "Vale" e pi
semplicemente nella fede che ci accumuna: Letizia amica carissima ed
indimenticabile: v, che la
Theosis
promessaci da Cristo ti aspetta.
Francesco
Sisinni
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