IN RICORDO DELL’AVV. FELICE LEONASI

CIAO, FELICE

di Emanuele Labanchi

Conservo ancora, sbiadito dal tempo, l’attestato di compiuta pratica forense scritto di pugno da don Giovanni, il tuo papà, presso lo studio austero in cui ho mosso i primi passi da praticante Avvocato ed ho ricevuto lezioni di vita e di diritto che ancora mi accompagnano. Eri giovane allora ed io, figlio di insegnanti elementari, entravo in quello studio antico e mi avvicinavo al Maestro ed alla professione con umiltà e rispetto e, come hai avuto modo di dirmi un giorno, apprezzando lo stile del mio approccio al Foro di Lagonegro, “in punta di piedi”. Sono tornato con il pianto nel cuore e le lacrime agli occhi, a rendere l’ultimo saluto a don Giovanni, ed ora torno, con gli stessi sentimenti e con identica emozione, per te che ho ritrovato disteso, tra le austere pareti, sereno, addormentato, con la compostezza e la signorilità che nemmeno la morte ha osato scalfire. Ciao, Felice, ma questa volta non ho avuto risposta e la mia mente è andata ai tanti incontri, alla stretta di mano, al frequente nostro parlare, alla tua telefonata da Presidente del COF di Lagonegro per annunciarmi la mia designazione a membro della Commissione Esami Avvocati presso la Corte di Appello di Potenza, alle perplessità condivise circa il diffondersi dell’arrogante ignoranza nell’esercizio della libera professione all’insegna di una sempre minore deontologia, all’ultimo caffè preso insieme a Lagonegro con un frettoloso saluto per poi seguire strade diverse pur di un … comune percorso.

 Ora prevale il silenzio ma sommessamente il dialogo continua … .

Ciao Felice, gentiluomo, Avvocato all’antica, la toga che ricevesti dal tuo papà passa ora ai tuoi figli e così, con essi, orgoglioso, frequenterai ancora il Foro come hai fatto sino all’ultimo giorno con lo stile che sempre ti ha distinto. Addio!

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