La sfida di una giovane coppia che ha scelto di andare…..controcorrente
LE TERREROSSE DI MASSADITA
di Emanuele Labanchi
Non vi parlerò di Marte, il pianeta rosso, ma di una contrada posta poco più a monte di Aieta, piccolo Comune calabrese nel Parco nazionale del Pollino ed a breve distanza dalla costa tirrenica con Maratea, Marina di Tortora e Praia a Mare. Si tratta di un luogo dove ancora la natura fa da padrona e lascia godere uno scenario che dalla montagna scende alla collina ed a valle sino al mare. Qui, salendo, si intravedono i segni del progressivo abbandono della terra, dell’agricoltura e della pastorizia e via via ruderi di antichi casali e masserie lasciano il posto alle pochissime, vecchie casette di campagna che sembrano ancora abitate o, comunque, in qualche modo utilizzate da anziani irriducibili. E’ quel che rimane dopo il miraggio della fabbrica vicina o lontana e di un modello di vita apparso e che appare ancora ai più inconciliabile con quello faticoso dei propri avi e delle proprie radici. Ad un tratto, però, seguendo le indicazioni lungo il percorso, ci si ritrova alle “TerreRosse di Massadita”, azienda agricola e agriturismo in attività da poco più di un anno su una terrazza naturale a 537 m. di altezza sul livello del mare, a metà strada tra Aieta e Tortora, e con vista su ampia parte del golfo di Policastro. Qui sono tornati la vita ed il lavoro con Sonia e Maurizio, una giovane coppia, lei calabrese di Aieta e lui toscano, entrambi in possesso di Laurea, con quattro vispi figlioletti, tutti ivi residenti alle pendici del monte Calimaro. E son tornati i cereali, le olive e l’olio, gli ortaggi, la frutta e l’allevamento di animali in un “villaggio” con tre sobrie strutture ricettive al posto della vecchia casa colonica con il fienile e la stalla e con un ristorante in cui gustare i sapori genuini dei prodotti tipici locali. Che bello! Che boccate di aria sana tra escursioni a cavallo e trekking. Non sembra vero a chi, lasciandosi alle spalle la marina, vi arrivi per la prima volta e colga poi il rinnovato entusiasmo ed i frutti legati ad una coraggiosa scelta, fisica e mentale, visibilmente controcorrente, di cui sono stati capaci i giovani protagonisti delle “TerreRosse di Massadita”, sfidando la natura e….l’ancestrale rassegnazione meridionale.
Forza ragazzi ! Buon lavoro ! Che la vostra iniziativa ed il vostro esempio possano essere contagiosi per quanti, rimboccandosi le maniche e seguendo anche l’appello di Papa Francesco, vogliano finalmente adoperarsi per un progetto di vita controcorrente.