Verso le elezioni comunali
FACITE AMMUINA
di Emanuele Labanchi
CHE CONFUSIONE!
Si racconta, ma i più parlano di un falso storico, che in un Regolamento del Regno delle Due Sicilie del 1841 e da impiegare a bordo dei legni e dei bastimenti della Real Marina sarebbe stato previsto all’art. 27 l’ordine “Facite ammuina” da usare in occasione di visita a bordo delle Alte Autorità del Regno. E così all’ordine “Facite ammuina”:
“Tutti chilli che stanno a prora, vann’a poppa e chilli che stann’a a poppa vann’a a prora; chilli che stann’a a dritta vann’a a sinistra e chilli che stann’a a sinistra vann’a a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vanno n’ncoppa e chilli che stanno ‘ncoppa vann’abbascio, passano tutti p’o stesso pertuso; chi n’un tiene nient’a ffa, s’aremeni a’cca e a’lla”.
Pare che l’ordine dovesse servire a dare l’impressione di forza ed efficienza alle Autorità.
Falso storico o meno, certo è che mi è tornato alla mente ora che, come tutti i concittadini maggiorenni, mi preparo al voto per eleggere la prossima Amministrazione comunale senza ritrovare tuttavia, tra le liste in competizione, né il centro, né la destra, né la sinistra. Sarà, ma è dura da digerire per chi, come me, si è attivamente impegnato quando c’era Berlinguer e si faceva politica ciascuna parte con la sua bandiera. Ora, invece, tutti insieme…..appassionatamente, o almeno così pare, perché poi bisognerà vedere l’unità di intenti una volta passato l’effetto del “Facite ammuina”, applicato nel nostro caso alla competizione elettorale che precede la ben più complessa fase di governo di una comunità e di controllo-opposizione secondo i canoni della democrazia maggioranza-minoranza.
Al grido….: “All’arrembaggio…”, tutti di corsa (“Per Maratea” – “Maratea unita” – “Maratea viva”) verso la casa comunale “alla conquista del potere nel governo locale”, come scrive Gian Carlo Marchesini, senza “una distinzione di linea, di programma, di visione del mondo e della vita”.
E dopo… … … ??? Finiti l’ammuina e l’arrembaggio che sarà per Maratea?
Ancora lo stagno-palude, opera del Sindaco in carica che avrebbe dovuto già da tempo farsi da parte e che invece caparbiamente si ripropone questa volta con lista all’insegna della nota espressione “prima le donne e i bambini”, pensando così di apparire di sinistra e di essere ultra moderno, quando -ahimè- si tratta di una famosa consuetudine cavalleresca, figlia però del tempo del maschilismo assoluto e della donna esclusa dalla storia? I miei ricordi non possono non andare a quando questo Sindaco per tutte le stagioni era un fervente democristiano di destra, già in via di metamorfosi a sinistra, che trovò sulla sua strada un’opposizione formata da un attivo gruppo di giovani consiglieri comunali del P.C.I., tra i quali era il sottoscritto.
Che sarà per Maratea?
Ancora il servile inchino, preventivo(campagna elettorale) e successivo(eventuale elezione), alla pur rispettabile dinasty familiare lucana o meglio lauriota?
O, finalmente, ci sarà un Sindaco con gli “attributi” e che di certo non potrà essere uno sprovveduto, del tutto privo della pur necessaria esperienza politico-amministrativa, magari un dilettante mandato da altri allo sbaraglio?
E vi lascio, questa volta al grido: CHE VINCA IL MIGLIORE!