Incontro con Teresa Vergalli.
UNA PARTIGIANA A MARATEA
di Emanuele Labanchi
Venerdì 3 presso il Centro culturale “Josè Mario Cernicchiaro” e sabato 4 ottobre presso la biblioteca dell’Istituto statale di Istruzione superiore “Giovanni Paolo II” è stato possibile ricordare i valori della Resistenza con una sua protagonista, Teresa Vergalli, nata a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, nel 1927, autrice del libro “Storie di una staffetta partigiana” –Editori Riuniti.
A scuola, presenti il Dirigente scolastico, Prof. Francesco Garramone, il vicesindaco, Ing. Domenico Fontana, il Presidente ANPI di Potenza, Alessando Fundone, il Referente ANPI della Valle del Noce, Gabriele Nicodemo, il Prof. Bruno Della Morte ed il Prof. Francesco Alfano, sono stati coinvolti gli studenti del quinto anno dei vari indirizzi di studio, che hanno potuto riflettere sul periodo storico dal quale sono nate la nostra Repubblica e poi la Costituzione. Gli allievi sono stati stimolati in questo dalla testimonianza loro offerta da una signora, gracile, ormai avanti negli anni, ma orgogliosa ed ancora forte e determinata nel suo ruolo, ora come allora quando aveva appena sedici anni, di staffetta. In quegli anni la giovane Teresa, mettendo a rischio la sua stessa vita, era una partigiana e portava comunicazioni, messaggi, partecipando in prima persona alla costruzione di una società diversa ; ora con il suo libro continua a fare la staffetta per consegnare il messaggio della Resistenza. E’ una tenace staffetta tra le generazioni che mette in contatto noi di oggi e di domani con la realtà di quegli anni decisivi per l’Italia e lo fa con entusiasmo giovanile, visibile ancora di più quando può incontrare gli studenti.
Nata da famiglia contadina, Teresa Vergalli assistette a soli cinque anni all’arresto del padre, Prospero, già combattente della prima guerra mondiale e perseguitato per il suo impegno antifascista. I genitori, nonostante la miseria, con enormi sacrifici riuscirono a farla studiare e dal 1941 potè frequentare l’Istituto Magistrale ma, già nell’anno successivo, la guerra le impedì l’ulteriore frequenza. Tutta la sua famiglia, padre, madre ed anche un fratello più piccolo, parteciparono alla Resistenza con attività di organizzazione, sabotaggio, reclutamento, approvvigionamento per le formazioni armate di pianura e di montagna. La giovane partigiana, come una staffetta, percorreva la zona a sud della via Emilia non solo per portare messaggi o documenti ma anche per accompagnare dirigenti e responsabili militari della provincia e dell’Italia del nord. A lei, appena sedicenne, era così affidata la vita e la sicurezza di quelle persone, che la seguivano in bicicletta. Finita la guerra, riprese a studiare da sola per recuperare i due anni che le mancavano per il diploma e fu poi insegnante.
Con la testimonianza scritta ed orale di Teresa Vergalli, una pagina di storia, a volte letta con superficialità se non trascurata, è uscita anche a Maratea dal libro di testo, con piacevole interruzione della quotidianità della lezione in classe, per essere materia vivente ed aleggiare tra docenti e studenti. Quest’ultimi sono apparsi particolarmente attenti e partecipi anche con le loro domande, volte alla conoscenza ed approfondimento del tema trattato, consapevoli tutti della occasione speciale e forse irripetibile loro offerta da una signora anziana ma ancor giovane “ staffetta partigiana”.