Dal libro di Sergio De Nicola:
Maratea … parliamone ancora

Primula Palinuri Petagna

una pianta rara sul Tirreno

 

L’abbiamo ammirata, la Primula Palinuri Petagna, a Punta Caina, in prossimità di Marina di Maratea, in un tiepido pomeriggio di gennaio.

Faceva capolino, ignara di essere, oggi, una rara preziosa espressione della flora mediterranea, sul greto calcareo di una rupe, pavoneggiandosi nel suo pieno rigoglio biologico.

Si, la Primula di Palinuro, è proprio una pianta rarissima e in via di estinzione risentendo, tra l’altro, molto negativamente della crescente antropizzazione e sviluppo turistico. É tutelata dalla convenzione di Berna, da una legge della Regione Campania del 12 gennaio 1994 e nel 1985 fu oggetto dell’attenzione filatelica delle Poste Italiane che le dedicarono un francobollo nella serie Flora da salvare.

Questa Primula è una pianta peren­ne, endemica della costa tirrenica dell’antica Lucania, alta circa venti centimetri, dal fusto legnoso. Le foglie sono carnose, obovate-spatolate con peli bianchi ai margini, farinose di sotto, acutamente e inegualmente dentate. I petali sono odorosi, di un intenso colore giallo e formano una corolla infundibu­liforme a lacinie con margini ripiegati in dentro, il calice è bianco e campanulato.

La Primula di Palinuro fiorisce precocemente in gennaio e febbraio, presenta elevata fertilità e, secondo la maggior parte degli studiosi, le fessure delle rupi calcaree ruiniformi sino a 300 m. sul livello del mare costituirebbero l’ambiente prediletto per la sua vegetazione; forma degli aggruppamenti piuttosto folti, anche se non molto estesi, vivendo sempre in colonie.

L’area della sua maggiore diffusione è rappresentata dal versante occidentale di Capo Palinuro, nel 1971 il prof. Ricciardi, in una ricognizione da Palinuro a Diamante, ne scoprì nuove sparute stazioni vegetative sul monte Sant’Antonio, a sud del fiume Mingardo, Marina di Camerota, pareti costiere presso la grotta dell’Inferno a Scario, Punta Caina a Maratea, sull’isola Dino e Fiuzzi a Praia a mare.

L’insediamento a Punta Caina dista circa otto chilometri in linea d’aria dalle stazioni più vicine (Fiuzzi-Isola Dino) ed è localizzato sull’unico affioramento di dolomie triassiche in questa parte del litorale, fatto che sembra confermare l’univoca preferenza nei confronti dell’età del substrato ed anche il fatto che Primula Palinuri Petagna un tempo sia stata molto diffusa.

Nella prima metà dell’ottocento detta primula veniva largamente coltivata e commercializzata nella reggia di Caserta, oggi viene coltivata nel giardino botanico di Hamburry, negli orti botanici di Padova, Parma, Bologna, Napoli, Portici, Cosenza e nel giardino alpino di Pietra Corva.

Questa ormai rara espressione fioristica endogena è stata particolarmente studiata, nel corso di un progetto rivolto allo studio e alla tutela della flora locale, nello scorso anno scolastico, dalla prima media sez. B di Maratea, avente come referente la Prof. Maria Rosaria De Nicola. Gli alunni, nella loro ricerca, hanno potuto usufruire anche dell’assistenza del Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università degli Studi Federico II° di Napoli.

Questo gioiello della natura, che sfidando i secoli, troviamo ora nelle sue espressioni residuali nei nostri luoghi, grazie a tale ricerca, è diventato, per tanti giovani, il simbolo di un impegno costante per la difesa ambientale delle nostre aree costiere. Che sia da stimolo, anche per gli adulti, per un più rispetto­so e corretto rapporto di tutti con la natura. E’ questo l’augurio che tutti ci facciamo.

Da “Il Sirino “Dicembre 2000

 

 

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