Dal libro di Sergio De Nicola:
Maratea parliamone ancora
Nerses
Bedros XIX – Patriarca Armeno
Pellegrino a Maratea
Ci ha proprio conquistati tutti, con
la sua parola suadente e ispirata, con i suoi silenzi attenti allascolto e
pronti ad assimilare i diversi aspetti della nostra piet popolare e della
nostra cultura, Sua Beatitudine Nerses Bedros XIX, Patriarca cattolico di Cilicia
degli Armeni.
Giungendo qui come pellegrino per
prostrarsi e pregare davanti allurna di San Biagio, anchegli vescovo armeno,
ha scritto una nuova pagina di storia e di fede nella vita centenaria della
basilica dedicata al Santo.
Qui stato suggellato, infatti, lincontro, nel mistero
della fede tra il Vescovo di Sebaste e la pi alta
autorit religiosa dellantica Cilicia.
Il simbolismo di questo atto
stato pienamente colto dalla comunit religiosa di Maratea che pregando con il
vescovo armeno si idealmente unita alla comunit doriente.
Ed proprio in forza di questa
unit nella fede, che stato consegnato da Don Egidio Matinata,
delegato del vescovo di Tursi-Lagonegro, a Sua Beatitudine Nerses Bedros XIX un reliquiario
contenente alcuni frammenti del torace di San Biagio raccolti durante la
ricognizione del 1941. Nelloccasione Don Matinata ha
espresso laugurio che la comune fede al Santo guidi e accresca la comunione
tra le due chiese.
Tale auspicio stato espresso qualche giorno dopo in
Vaticano da Giovanni Paolo II.
I frammenti ossei di San Biagio, raccolti in un
pregevole reliquiario, opera di Luigi Pastorino, saranno solennemente esposti
alla venerazione dei fedeli nella cattedrale dellAssunta e sono stati accolti
con grande gioia dai padri del convento di Brommar,
sede storica del Patriarcato Armeno dal 1749.
Lurna con le ossa di San Biagio, durante una tempesta,
fu deposta nel 732 sullisola di Santo Janni da un naviglio in pericolo
proveniente dalloriente e rinvenuta dai marateoti perch da essa un
mistico bagliore nel tenebror sestese.
Ora dopo oltre 1200 anni la Provvidenza ha voluto che alcuni
frammenti del Suo corpo ritornassero materialmente in oriente, come a cementare lamicizia tra comunit diverse e lontane di
quellunica umanit, che deve trovare la sua pienezza, oltre che nella
comunione della fede e dei cuori, nella pace, nella carit, nella solidariet e
nella reciproca rispettosa comprensione.
Da Vito Giugno 2001